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COME VENDERE LIBRI (2° parte)

Strategia di marketing del libro, consigli e qualche idea per aumentare la vendita dei libri in tempi di crisi editoriale.

 

Versione scaricabile in "pdf" da qui

 

PARTE
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Indice:

1.        la crisi editoriale

2.        la crisi degli edicolanti

3.        la crisi per internet

4.        la crisi delle amministrazioni locali

5.        il prodotto libro

6.        il benefit

7.        il target

8.        il plus

9.        l’anticipazione

10.     il beta book

11.     la copertina

12.     merchandising

13.     il segnalibro

14.     la cartolina

15.     la locandina

16.     il tabellone sagomato

17.     la libreria

18.     il catalogo

19.     competizione di spazio

20.     mock-up

21.     Google Map

22.     AdWords di Google

23.     mailing postale

24.     e-mail marketing

25.     lo sponsor

26.     la presentazione

27.     il reading

28.     incontro con l’Autore

29.     la fiera

30.     la cesta di offerte

31.     il colpo di scena

32.     lo shock-show

33.     come vendere online

34.     il book on demand

35.     il passaggio in televisione

36.     alcune copie agli opinion leader


L’anticipazione

Per iniziare a testare la domanda del libro prima che esso venga pubblicato, per stimare in linea di massima quante copie stamparne, si può creare una strategia di attesa. Anticipare la notizia dell’uscita del libro attraverso i canali che lo consentono non costa nulla se non il tempo di fare tale operazione: sul web vi sono siti come il nostro che pubblicano brevi notizie e comunicati stampa relativi al mondo editoriale, a costo zero.

Si possono stampare cartoline che riproducono la copertina e distribuirle attraverso i punti promozionali di alcune società di promo-card (ristoranti, alberghi…).

Si può creare un clima di attesa cercando di suscitare interesse e curiosità pre-presentando il libro in occasione di eventi inerenti al tema del libro.

Non dico di creare un costoso battage pubblicitario di attesa tipo il fenomeno “Harry Potter”, ma anche in piccolo si può pensare e lavorare.

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Il beta book

Il beta book sembra sia un’invenzione della Pragmatic Programmers, casa editrice inglese che pubblica libri di informatica.

Consiste in un processo editoriale alternativo che rende pubblica una o più parti del libro ancora in fase di revisione, ad una comunità di esperti dell’argomento che tratta, al fine di ricevere ulteriori input per la sua stesura.

Tre sono i vantaggi particolari di un libro così concepito:

  • riduzione degli errori al minimo;

  • approfondimento di taluni paragrafi;

  • la comunità di esperti (volontari) che contribuisce alla stesura del libro, discutendone su blog e forum, crea un tam-tam e clima di attesa per i potenziali acquirenti che si sentono tra l’altro garantiti dall’affidabilità del libro in quanto scritto a più mani.

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La copertina

Ingrediente fondamentale della comunicazione del libro è la veste grafica della copertina, della sua IV di copertina e di altri accorgimenti che rimando all’articolo specifico.

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Merchandising (prn. mecendaising)

Il merchandising abbraccia tutta l’attività di gadgetteria ed attività promozionale sul punto vendita.

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Il segnalibro

Il segnalibro può contenere la “chiave” del libro: l’immagine accattivante della copertina e parte del testo di un suo paragrafo culminante. Sul retro di esso, magari, la foto dell’autore (se il suo viso riflette lo stile del testo o se è già famoso) con una sua breve biografia, se interessante.

Sarebbe opportuno che il segnalibro sia originale e magari con una funzione di schedario tipo quello scaricabile da qui vale a dire con uno spazio su cui appuntare titolo del libro ed eventuali note.

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La cartolina

La cartolina dovrebbe riprodurre l’immagine di copertina e magari sul retro il calendario delle tappe nelle varie città degli incontri con l’Autore o readings.

Può essere distribuita in quegli esercizi situati nelle zone frequentate abitualmente dal target che ci interessa: tabaccherie, pub, parrucchieri, biglietterie dei cinema…

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La locandina

Le locandine vengono rimosse dalle vetrine dopo pochi giorni, specie se ingombranti e brutte. A volte una locandina con qualche logo istituzionale (gli sponsor del libro) dura qualche giorno in più.

Il formato ideale può essere 18x24cm. La grafica riproduce ovviamente l’immagine di copertina e l’informazione del testo deve essere chiara, diretta e rispettare le principali tecniche di comunicazione pubblicitaria: rifarsi alla formula AIDA, inserire non oltre 3 elementi nell’impaginato (immagine, titolo e breve testo), usare un solo tipo di carattere ed evitare quelli di fantasia, ecc.

Non bisogna comunque limitarsi ad esporla solo nelle librerie, ma in quei percorsi fisico-psicologici del target di cui già accennato. Ci si può rivolgere alle concessionarie pubblicitarie dei mezzi di trasporto pubblico delle varie città d’Italia per conoscere i costi per l’applicazione di parte  di queste sui corrimano di alcune linee specifiche.

Se trattasi di libri costruttivi per bambini si può chiedere ai direttori delle scuole materne di affiggere la locandina in bacheca.

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Il tabellone sagomato

Un certo effetto lo dà il tabellone che riproduce a grandezza naturale l’immagine dell’autore del libro, se già famoso, o di un testimonial che rafforzi la credibilità della pubblicazione: Licia Colò che pubblicizza una collana sugli animali o sui viaggi per ragazzi genera senz’altro il suo impatto emotivo.

Ma attenzione alla scelta del testimonial. La sua celebrità non deve essere tale da sopprimere l’attenzione sul prodotto-libro provocando il cosiddetto effetto vampiro e nemmeno avere avuto un trascorso “maledetto” che possa aver attirato disprezzo e antipatia a una parte del target.

La sagoma però ha un suo rilevante costo e per abbatterlo converrebbe farne un unico modello per tutti i libri che vengono pubblicati nel corso dell’anno dall’editore. Come gli espositori del Touring Club, che sono sempre gli stessi, ma cambia il libro quando la Casa ne produce uno nuovo. Oppure penso ad esempio ad una sagoma in plexiglass sulla quale è riprodotta l’immagine di Corrado Augias (scrittore ma anche autore di ottime recensioni di libri) che regge un leggìo sul quale è poggiato il libro del momento.

 

Ogni altra idea di merchandising va bene purché sia ben studiata per minimizzare i costi anche in termini di energie e tempo per realizzarla. Occorre solo dedicare un po’ di tempo per pensare nuove ed originali soluzioni, magari facendo un po’ di brainstorming (tempesta di cervelli, riunione creativa) in Casa Editrice.

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La libreria

L’attività di promozione in libreria è vincolata alla disponibilità e pazienza del libraio. E’ chiaro che l’interesse del titolare del negozio di libri è quello di vendere, ma il suo lavoro non deve essere intralciato da operazioni “ingombranti” che possano distogliere troppo l’attenzione dalla vendita di altri libri.

L’ideale sarebbe quello di avere un Product Manager-PR che giri per le principali librerie d’Italia per amicarsi i librai, verifichi che i libri della propria Casa Editrice abbiano una posizione di buona visibilità (supervisione allo scaffaling), rifornisca di gadget (segnalibri, cartoline…), sostituisca espositori danneggiati, chieda la cortesia di esporre per qualche giorno in vetrina 20-30 copie di un volume “a macchia”, applichi una locandina al banco o all’ingresso, presieda per un po’ di tempo vicino ai “propri” libri per capirne le dinamiche di approccio del pubblico (riferendole poi in casa editrice) o per incentivarne la vendita spiegando un po’ di che trattano.

Purtroppo questo genere di attività comporta un costo non sostenibile dai piccoli editori, ma vale la pena testarle almeno nelle librerie della propria città.

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Il catalogo

Per un editore appena entrato nel mercato che ha solo 2-3 titoli in catalogo, è opportuno che faccia almeno un depliant che descriva i suoi libri e magari inserendo anche quelli in preparazione.

Il catalogo deve essere anche in pdf e scaricabile dal proprio sito web e trasmesso a chi si occupa della vendita di libri online come Internetbookshop, Hoepli, e simili nonché agli iscritti della propria newsletter.

Il catalogo cartaceo non deve essere né ingombrante né con virtuosismi grafici: saranno le immagini delle copertine dei libri a renderlo attraente.

Va allegato alle copie dei libri mandati in distribuzione in modo che il libraio possa esporlo sui propri banchi.

Può essere spedito per posta a chi individuato come target.

Può essere depositato in caffè letterari, in tabaccherie, cartolerie delle zone presumibilmente frequentate dal target.

Il catalogo potrebbe contenere commenti e recensioni e/o riferimenti a fatti di attualità o storici per associare a questi l’interesse alla lettura dei libri del tipo “se leggi questo libro su Federico Fellini, comprenderai alcuni aspetti del business di Cinecittà e della dolce vita romana”.

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Space competition (prn. speis competiscion: competizione sullo spazio)

In comunicazione, tutto ciò che occupa più spazio, salta di più all’occhio. L’affissione di un manifesto in più copie affiancate, a macchia, cattura di più l’attenzione. Il discorso pertanto vale per la quantità di ingombro del libro sul punto vendita e di tutti i gadget di contorno.

Pile di segnalibri possono andare in gran parte sciupati, ma stamparne 10milioni di copie costa molto meno che stampare la stessa quantità del libro. Vale lo stesso per le cartoline e le locandine. Resta solo il problema che la libreria o altri punti vendita non sempre hanno disponibilità di spazio per tutti, specie nel periodo natalizio.

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Tecnica del mockup (prn. mocàp): libri finti in vetrina

Sempre che le librerie siano disponibili a concedere il loro spazio per le nostre follie editoriali, per evitare di stampare copie in eccedenza, si potrebbero realizzare libri tipo quelli di allestimento che vediamo da Ikea: tavolette di polistirolo rivestite della sola copertina stampata.

Se si vuole esagerare si può adottare la stessa tecnica per formati maxi (formato materasso) da esporre come totem nelle fiere, nelle piazze (previa autorizzazione comunale) o in altri luoghi da individuare.

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Google-Map (web marketing)

Si pensi inoltre che le mappe satellitari di Google stanno diventando sempre più visitate sul web. E’ un’occasione da non perdere: se il terrazzo della Casa Editrice è accessibile e/o di proprietà, una megacopertina di 5-10m di lato orientata verso il Nord e applicata sul terrazzo, potrà essere vista da tutto il popolo della rete! E sarebbe a quel punto opportuno inserire nella home-page del proprio sito web la mappa o il relativo link.

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AdWords di Google (web marketing)

Una forma di pubblicità diretta, sul web, i cui effetti sono dettagliatamente quantificabili in termini di costi e ricavi è AdWords di Google. La formula consiste, brevemente, nell’inserire annunci pubblicitari del libro da vendere, nei siti che lo consentono (come il nostro).

Decidere autonomamente a quali generi di contenuti testuali attribuire l’annuncio e stabilire il limite giornaliero di spesa pubblicitaria. La distribuzione dell’annuncio verrà poi effettuata automaticamente da Google che lo posizionerà nei siti più indicati, secondo i parametri dati. Gli eternauti quando si troveranno in un sito dove compare un determinato annuncio di loro interesse, ci cliccheranno su e solo in quel momento scatta il costo. La gestione di questo sistema, se non si è pratici con internet, conviene affidarla almeno per i primi tempi  ad un esperto, magari al proprio webmaster che potrà comunque insegnarne la procedura.

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Mailing postale

E’ un vecchio sistema di pubblicità diretta che può essere efficace se ben congegnato. Si tratta di spedire per posta un invito ad un incontro con l’Autore, una presentazione del libro e/o il catalogo a determinate persone che non necessariamente devono essere acquirenti finali del libro, ma che sappiamo hanno una larga fascia di conoscenze e potrebbero fungere da passaparola.

Considerando i ritardi delle nostre poste, si raccomanda di effettuare le spedizioni con largo anticipo specie se si tratta di inviti: quanti ne arrivano il giorno dopo la data di presentazione di un libro?

Le tecniche di mailing postale le rimando ad altre guide, ma qui farei soltanto una nota riguardo certe società che spediscono cataloghi di libri nei quali è inserita una cartolina da rispedire al mittente: pena l’arrivo del libro non richiesto. Cari signori, così danneggiate la vostra immagine, oltre che il pubblico dei lettori che non può stare dietro a cartoline da rispedire quando è difficile a volte anche trovare un francobollo.

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