COME VENDERE LIBRI
(1° parte)
Strategia di
marketing del libro, consigli e qualche idea
per aumentare la
vendita dei libri in tempi di crisi editoriale.
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Indice:
Probabilmente la crisi editoriale non è
misurabile al millesimo di libro non venduto perché tanti sono i
parametri che possono sfuggire ad una ricerca ed implementarli,
incrociarli tra di loro risulterebbe una vera e propria babele.
Chi conteggia tutti
gli incassi e il numero di libri venduti?
Vengono conteggiati
tutti i libri venduti nelle edicole, nei supermercati, quelli sulle
bancarelle, quelli allegati ai giornali?
E di tutti questi
libri venduti, quanti hanno il bollino della SIAE?
E se si vendono più
libri, come qualcuno dice, sono aumentati in proporzione gli incassi?
Si vendono più libri
ma gli autori guadagnano meno?
Gli editori grazie ai
contributi statali, riescono ad avere un buon bilancio anche se vendono
meno?
Quanti giornalisti,
redattori, grafici ed altro personale è stato licenziato per far
quadrare i conti dei profitti nelle case editrici?
Forse nessuno
riuscirebbe a dare dei numeri certi in merito, ma una cosa è certa: che
se l’economia di un Paese è in crisi, lo sono tutti i settori. Anche il
mercato del libro, quindi.
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Ad esempio, gli
edicolanti (che hanno chiuso in 4000 negli ultimi 2 anni)
reclamano i seguenti punti che danneggiano la loro categoria:
-
Regalo di quotidiani (non free press)
per centinaia di migliaia di copie al giorno a scuole, uffici,
società varie, assicurazioni, palestre, cinema, teatri, società
sportive.
-
Abbonamenti e promozioni proposti a prezzi immorali.
-
Politica, a volte assurda, nella
creazione di ‘collaterali’ facoltativi che nulla hanno di
editoriale.
-
Quotidiani con un numero tale di
inserti che globalmente hanno reso, è il caso di dirlo, impossibile
lo stesso “compiegamento” (abbinamento dell’inserto al giornale ndr).
-
Free
press.
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Internet è poi
un’altra arma a doppio taglio. Se da un lato ha facilitato la vendita
dei libri online (penalizzando qui le librerie), dall’altro ha creato, e
con un trend in salita, il mercato degli
eBook (spesso gratuiti) e quello dei
libri on demand
che
hanno abbattuto i costi di stampa per gli editori, ma penalizzano gli
stampatori.
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Bisogna inoltre
considerare che negli ultimi anni, le amministrazioni locali per gli
effetti della devolution, hanno subìto tagli dal Governo centrale e
pertanto i Comuni, Regioni e Province non dispongono più di quei budget
atti a mettere in moto una rilevante macchina editoriale che finanziava
in maniera massiccia pubblicazioni sul territorio. Gli editori che
puntavano esclusivamente sugli incassi di questo genere di
pubblicazioni, si sono dovuti rimboccare le maniche (e chi non lo ha
ancora fatto, non perda altro tempo) valutando altri canali e rimettendo
in discussione le proprie capacità imprenditoriali.
Di seguito si possono
leggere una serie di consigli di marketing creativo su come
vendere libri. Quelli non finanziati “dall’assessore”, per intenderci.
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Innanzitutto
bisognerebbe considerare il libro come un prodotto di consumo che deve
soddisfare un bisogno reale di un pubblico (target) più o meno
vasto.
Il libro è fatto di carta e inchiostro ma
innanzitutto di parole (e immagini). Parole messe insieme da un Autore
che dovrebbe riflettere l’immaginazione e il pensiero dei suoi lettori.
Il libro pertanto deve assolvere a una sua
utilità effettiva e non il bisogno dell’Editore o dell’Autore che
vogliono realizzare un’opera di nicchia o semplicemente
auto-gratificante. Possono anche farlo, ma non è di questo che scriverò.
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Il Benefit (il beneficio che soddisfa il
bisogno del lettore)
Se il libro soddisfa un reale bisogno del
lettore che ne trae un beneficio, allora si è già a buon punto. Ma quali
sono i bisogni per cui si acquista un libro?
Bisogno di:
-
confronto ideologico,
-
sviluppo critico del pensiero,
-
confronto e conforto psicologico,
-
apprendimento in generale,
-
apprendimento del linguaggio (leggere
per imparare a scrivere e a parlare in modo più preciso),
-
aggiornamento,
-
approfondimento di qualcosa,
-
crescita interiore,
-
crescita intellettuale,
-
allegria, humour,
-
estetico (nel caso di libri d’arte),
-
ampliare la propria immaginazione
sviluppando la fantasia,
-
- altro-
Constatato che il
libro ha un suo effettivo beneficio, si valuta l’entità, la tipologia
del target.
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Target (il pubblico di lettori potenzialmente interessato)
A quante e a quali
persone potrà interessare il libro? Il pubblico di lettori
potenzialmente interessato, anche se di numero ristretto, quanto sarebbe
disposto a spendere per acquistarlo?
Occorre qui fare
attenzione al fatto che il lettore del target interessato non sempre
coincide con l’acquirente finale del libro. Ci sono libri che
vengono acquistati per conto terzi come i libri per ragazzi che vengono
per lo più acquistati dai genitori. In tal caso la comunicazione andrà
mirata ad entrambi i soggetti accattivandosi l’acquirente (il papà) e il
ragazzino che vuole soddisfare il suo bisogno di lettura.
Fino a circa 20 anni
fa, i sociologi erano in grado di definire i target di consumatori in
fasce abbastanza ristrette e segmentate. Per i pubblicitari era “facile”
mirare le comunicazioni dei prodotti da pubblicizzare. Ma non è più
così. La segmentazione delle fasce di pubblico va sempre più
frammentandosi con sfumature che rendono sempre più difficile definire
un pubblico ben preciso.
Potremmo considerare,
in linea generale, fasce di pubblico in base all’età, la professione,
l’area geografica, ma gusti, reazioni a particolari fenomeni ed altri
fattori, scindono in ulteriori sotto-target i gruppi al punto che, per
quantificarli occorrerebbe rivolgersi ad istituti di ricerche di mercato
non tanto per individuare un campione specifico che ci interessa, ma
perlomeno per poter acquistare una banca dati.
Solo conoscendo in
maniera approfondita il nostro target, potremo avere più possibilità di
centrare l’obiettivo: vendere il libro.
Conoscere le abitudini d’acquisto e non
solo gli interessi del target di lettori, è una marcia in più per
vendere.
-
Il pubblico a cui
miriamo la vendita frequenta abitualmente librerie?
-
Cerca un libro che
non sa se esiste o entra in libreria già sapendo il titolo e magari
anche l’ISBN?
-
Quanto tempo
dedica per decidere se acquistare un libro o un altro simile?
-
Preferisce
acquistare un libro in edicola o all’ipermercato?
-
Preferisce leggere
una recensione da un giornalista autorevole per decidere l’acquisto
o sentirne parlare in televisione?
-
Usa mezzi di
trasporto pubblico?
-
Viaggia spesso in
treno?
-
Quanti giorni al
mese li trascorre in albergo per lavoro?
-
Quanto tempo
dedica alla lettura?
-
Abitualmente legge
quotidiani o periodici?
Queste ed altre
domande bisogna porsi per dirigere la comunicazione sui percorsi fisici
e psicologici che compie il potenziale lettore. Perché se realizziamo un
libro per un operaio che esce la mattina e torna la sera con la
metropolitana, concentrare la comunicazione con espositori da banco in
libreria invece che con qualche locandina nelle stazioni ferroviarie, è
denaro perso.
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Il Plus (prn. plus e non plas): il punto di forza del libro
Il benefit, il
beneficio che può rendere un libro al lettore non è tutto.
Come ogni prodotto che
per essere ben posizionato a livello di comunicazione ha le sue
caratteristiche specifiche, così anche per il libro occorre individuarne
le caratteristiche, la “personalità” in modo da poterlo presentare in
maniera mirata al target-lettore. Ma non basta. Occorre evidenziare un
plus, un quid, una caratteristica particolare che lo differenzi da
eventuali libri “gemelli” e che possa influire sulla decisione di
acquisto.
-
Il libro è
ecologico, ovvero stampato su carta riciclata, senza additivi
inquinanti, con inchiostri eco-compatibili?
-
E’ scritto da una
firma autorevole, dal massimo esperto della materia che tratta?
-
Contiene un
esauriente glossario?
-
Le pagine oltre al
testo stampato sono scritte anche in Braille?
-
E’ interattivo,
cioè con richiami alle pagine del testo e/o con riferimenti di link
ad internet per ulteriori approfondimenti?
-
E’ scritto da due
o più autori che oppongono le loro tesi?
-
Ha una veste
grafica chiara, corpo del carattere di almeno 12 pica, box di
approfondimento, ottime didascalie alle illustrazioni?
-
L’Autore del libro
consente un confronto coi lettori attraverso una e-mail?
-
Il copyright ha un
copyleft che estende la sua fotocopiabilità oltre i limiti di Legge?
-
Ha un CD allegato
che consente attraverso una password, di accedere agli aggiornamenti
nei 2-4 anni a seguire?
-
E’ il risultato di
un beta book
?
-
Ha un prezzo di
copertina doppio che indica lo sconto nel caso si vogliano
acquistare 2 copie?
-
Il libro è
bilingue per consentire al lettore la possibilità di elaborare una
propria traduzione?
-
Le citazioni
storiche sono ben documentate con riferimenti bibliografici o
consultabili su internet con link riportati nelle note?
-
Il libro può
essere letto su di un materassino in mezzo al mare in quanto di
plastica?
-
Il testo ha 2
versioni di lunghezza(breve per i frettolosi e intera per lettori
senza fretta)?
Così, tanto per dirne
alcuni… Individuato il plus del libro, implementandolo col target e il
benefit, si può partire con lo studio della comunicazione pubblicitaria
per il suo lancio.