RECENSIONI
SCELTE -
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UOMINI DONNE & MANICHINI:
A che serve il fisico se non
hai un cervello per usarlo?
di Maria Rosaria Calamita, pagine: 65, prezzo: 9.50 euro, Caravaggio
Editore
Attenti tronisti, ora le corteggiatrici si vendicano!
Perché vi chiederete? Beh perché a scriverlo è Maria Rosaria Calamita ex
corteggiatrice di Uomini&Donne, la quale attualmente frequenta il corso
di laurea specialistica in Archeologia Classica, presso l'Università
degli studi di Siena dopo aver conseguito la Laurea triennale in scienze
dei beni archeologici 110/110 e lode,insomma forse una che un pò di
cervello da usare dovrebbe averlo.
Il mondo dei tronisti inizia a tremare al grido di una delle
corteggiatrici di Luca Dorigo che si sfoga in un romanzo divertente e
allegro,ma che ha come intento quello di svelare la mercificazione dei
corpi e delle persone che viene fatta attraverso la televisione. Ironico
e tagliente nasce da un'esperienza personale vissuta e ora rivisitata
con una vena di autocritica.
Che sia davvero l'inizio di una sana critica verso quel mondo? Non si
sa, ma di certo la comicità ne ha già portato in superficie il problema
con il famoso numero cabaret a Zelig si è già cercato di porre
attenzione a quel mondo falso e costruito, ma forse gridare "Brava
Brava!!!" non basterà e speriamo che il libro di Maria Rosaria smuova
qualcosa. Perché come scrive l'autrice, in arte Saria, nel suo blog:
"Perché è giunto il momento di svegliarsi da Matrix. Perché siamo noi a
dover decidere il chi, il cosa e il quando della televisione. Non il
contrario. Perché ognuno è il vero modello di se stesso."
Da notare anche che il libro contiene al suo interno un CD musicale, il
singolo cantato dalla stessa autrice e prodotto dalla Orange Project di
Luca Galeano (chitarrista degli SugarFree) e Paolo Muscolino.
Michela Pesenti
PITTORI
PIUTTOSTO PITTORESCHI, di Massimo Zanicchi; 186 p. Editore
Girali, 2007
Pittori Piuttosto Pittoreschi dovrebbe riportare una dicitura ben
precisa: può provocare violenti attacchi di ilarità. Questa è la prima
considerazione che sorge spontanea dopo la lettura della prima opera di
Massimo Zanicchi. Dovendo assegnare al libro una definizione calzante lo
si potrebbe etichettare come uno stravagante, ma quasi credibile,
manuale di storia dell'arte. I venti racconti che lo compongono ci fanno
scoprire gli aneddoti "finora taciuti" riguardanti i grandi maestri
della pittura. Dietro a ogni singola storia pare nascondersi uno studio
approfondito che la rende credibile, anche quando risulta evidente il
contrario. Accanto ai racconti spiccatamente irriverenti ve ne sono
alcuni di taglio più drammatico, non manca mai tuttavia una nota di
quell'ironia che contraddistingue la spina dorsale dell'intera
antologia. I protagonisti del libro sono i grandi dell'arte mondiale: da
Caravaggio a Keith Haring, da Van Gogh a Ligabue. Tutti alle prese con
il proprio talento e con i piccoli e grandi affanni della vita
quotidiana. I temi si alternano con tono lieve e la lettura scorre
veloce, un pregio non da poco per il libro di un esordiente.
Una piccola chicca contraddistingue l'opera: la prefazione curata da Iva
Zanicchi.
Sito web dell'autore:
http://massimo.zanicchi.it/
Federico Palazzi
LA CHIAVE DI GAUDì, di Martín
Esteban e Carranza Andreu
Antoni Gaudì, il Leonardo da Vinci dell'architettura del primo Œ900,
morì investito da un tram a Barcellona nel 1926. Ma forse fu una
cospirazione per rubarne il suo segreto.
Il libro, un geniale pretesto per diffondere un affascinante itinerario
turistico sulle sue opere principali della città. Giallo e thriller che
ricalcano ritmi ed atmosfere del "Codice da Vinci" e che si mescolano
con scene in stile fantasy che ricordano quelle pseudo-medievali di
Tolkien de "il signore degli anelli" con realistici spunti di attualità
quali la tratta dei bambini ed altri malesseri contemporanei.
Il male e il bene che dopo duemila anni continuano a combattersi tra
sette, logge e massonerie.
Un romanzo che unisce il reale ed il fantastico in maniera quasi
verosimile. Un protagonista (Gaudì) che arriva a trasmettere nel 2006
un'architettura di simboli, codici, percorsi che la predestinata dovrà
risolvere affinchè si compia la profezia.
Ottima l'idea del racconto: costruire intorno ad un un grande
personaggio come Gaudì, un racconto verosimile. Un pò meno la struttura
della soluzione del segreto nell'ultima parte del libro che talvolta
sfocia nel banale, ma in ogni caso trasferibile in un suggestivo film
d'azione tra le suggestive scenografie naturali (la Sagrada Familia,
Parc Guell, la PedreraŠ) e fantastiche in stile "indiana Jones".
Marco Maraviglia
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Le streghe di Montecchio,
di Pier Isa della
Rupe; Pagine 160 + 2 illustrazioni b/n euro 7,00 isbn
978-88-902061-3-9.
Pier Isa della Rupe vive da sempre a Bagnaia,
alle porte di Viterbo. Dalle sue finestre ammira, osserva e
controlla il colle di Montecchio (estrema propaggine dei
Monti Cimini), che da secoli è popolato dalle bellissime
Figlie della Luna. Pier Isa lo scoprì molti anni fa e per
molto tempo ha percorso il territorio in lungo e in largo
alla caccia di testimonianze vive e concrete della loro
presenza. Ha intervistato decine di anziani del luogo che le
hanno confermato la frequentazione del Montecchio da parte
delle Figlie della Luna, ed ha scoperto resti di edifici
sacri e non, di altari e di costruzioni legati a questa
famiglia di streghe.
Questa cospicua messe di materiale (fatta
anche di registrazioni sonore, testimonianze e interviste,
fotografie, documenti antichi di secoli rinvenuti in vari
archivi locali, paure e tradizioni di queste parti) Pier Isa
della Rupe l’ha “interpretata” letterariamente traendone una
prima raccolta di racconti di grande effetto e godibilità.
Con una prosa assai originale, ricca e “lavorata”, Pier Isa
della Rupe mescola con gusto vero e verosimile, realtà e
fantasia (ma fino a che punto è fantasia?…), paesaggi reali
e dell’anima, dando vita a storie e personaggi
indimenticabili.
Le streghe sono molte, in ogni angolo
d’Italia, buone o cattive, e soprattutto vere o false. Le
Figlie della Luna appartengono alla nutrita schiera di
entità che praticano la magia bianca: esseri severi e morali
che entrano in relazione e spesso in conflitto con gli umani
che, altrettanto spesso, si rivelano non degni di tali
rapporti. “Chi crede”, invece, meglio ancora chi ha fiducia
e si affida senza paura e curiosità alle Figlie della Luna
può ottenerne l’appoggio soprannaturale.
Ma le streghe di Montecchio sono soprattutto
talmente vere che Pier Isa della Rupe potrà mostrare “a chi
crede” tracce della loro presenza con una piacevolissima
passeggiata sul colle. E Pier Isa non è persona da poco:
“Ogni tanto – scrive Badaloni in prefazione - nella vita fai
degli incontri che ti restano impressi nella memoria per
sempre. Pier Isa della Rupe è una di queste persone. La sua
storia ti intriga fin dalle prime battute, ti coinvolge
provocando una curiosità crescente verso quel mondo pieno di
fascino misterioso del quale lei afferma di far parte, fino
a convincerti che ciò che dice è la pura verità. La sua
inquietante testimonianza conferma, se ce n'era bisogno, che
le streghe esistono ancora”.
il V Capitolo in PDF su
www.milleaccendini.it/quadri/libro.pdf
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Congiura nella Grande Casa, ISBN: 978-1-84799-773-9
Un'avventura emozionante e pericolosa tra i misteri e le tradizioni di
una grande civiltà
L'autrice italiana Alessandra Bertocci pubblica su Lulu.com, il mercato
online per i contenuti digitali, il suo quarto libro per ragazzi.
La storia, in un continuo crescendo di avventure e misteri, trasporta il
lettore nell'antico Egitto dove un furto nella dimora del Gran Sacerdote
scatena una serie di efferati delitti e dove ambigui personaggi tramano
nell'ombra per spodestare dal trono la sovrana Hatshepsut.
Una lettura agile e dal ritmo incalzante che coinvolgerà il lettore
nelle rocambolesche vicende della ribelle principessa Neith e del
giovane popolano Antef e lo sfiderà, con indizi disseminati nei 18
capitoli, a svelare il mistero del "Papiro bruciato".
Il libro è disponibile in formato cartaceo e digitale su questo sito
(dove è possibile leggere alcune pagine della storia):
http://www.lulu.com/content/1135260
Gomorra, di Roberto Saviano
Riuscire a romanzare
fatti di cronaca che realmente accadono, non è cosa da poco. Roberto c'è
riuscito.
Non è un articolo giornalistico, ma lo stile è secco, rapido, fluente,
senza trascurare la stesura delle emozioni che passano quasi sarcastiche
sull'Autore ma che colpiscono al cuore il lettore... specie se è di
Napoli.
Qualcuno ha detto che si tratta di luoghi comuni, non è così. Vi ho
letto cose che i giornali non trattano perchè dette magari solo nelle
conferenze stampa delle varie questure frequentate da Saviano. Cose che
non si possono dire né scrivere per non allarmare l'opinione pubblica,
ma lui l'ha fatto. Ha scritto ciò che ha visto e sentito. E dedotto, con
pasoliniana "io so".
Il nuovo Matilde Serao dell'olimpo editoriale!
Grazie Roberto, grazie per avermi fatto soffrire così tanto. Ma dalla
sofferenza nascono poi sempre buoni propositi e dal Decadentismo
all'Illuminismo, il passaggio c'è sempre. Ci deve essere.
Marco Maraviglia
Una donna senza fortuna, di Richard Brautigan,
traduzione di Enrico Monti, Isbn (Milano, 2007), pag. 136,
euro 11.00.
La fortuna di essere pazzi. Lo scrittore statunitense
Richard Brautigan, fra le diverse opere di valore e degne di
stare nel paradiso archivistico delle menti di chi legge, ha
lasciato il romanzo Una donna senza fortuna. Diario di
viaggio, che è solamente romanzo. In quanto nonostante la
forma racconta di una trama legata ai prodigi di Barthelme e
a bellezze di beat lontanti e vicini allo stesso genio
Brautigan. Dunque il testo che ancora era inedito in Italia
– mentre negli States e in U.K. era uscito postumo ma già
nel 2000 e addirittura nel ’94 in Francia – finalmente può
essere letto in Italy. Richard Brautigan, va innanzitutto
ricordato, nacque vicino Washington nel 1935 ed è scomparso
in California nel 1988; ma il successo l’aveva raggiunto
(dopo periodi di assoluta povertà, come si suol dire in
maniera tutt’altro che pietosa) solo nel ’67 con Pesca della
trota in America. Invece Una donna senza fortuna subisce
rifiuti. E il manoscritto arriva per primo nelle mani di
Marc Chénetier. “Si parte dall'assenza di due donne, ma poi
il diario di viaggio diventa uno sguardo insieme pubblico e
privato, un lungo voltarsi verso l’imminente crepuscolo,
dopo la stagione dei fiori, dell'amore, dei sogni e della
psichedelia e prima del grande freddo”. L’isolamento
volontario del grande scrittore definito pazzo assume i
caratteri di un ‘rincontro’ con nuove strade. La trama, se è
giusto dire in questo modo, racconta che un uomo compie un
viaggio quando arriva il suo quarantesimo compleanno,
partendo dal Montana e per percorrere tante vie, fino a
toccare Los Angelese come New York, l’Alaska, Honolulu. Fino
al ritorno a San Francisco. A San francisco, dove si ferma
da un’amica morta di suicidio. Tornando per qualche secondo
a pietre di paragone, non è difficile sentire analogie
(invisibili in assenza di lenti adeguate) col Donald
Barthelme di Biancaneve. Eppure qui c’è qualcosa in meno
quanto qualcosa in più. Innanzitutto la vena malinconica si
fa gesto continuo. A volte per nulla tenuto fra virgolette.
Il folle viaggiatore Brautigan grazie al suo sguardo carico
di capacità di leggere l’intorno, narra il suo profondo
sconvolgimento che era i giorni soliti, i riti vissuti fuori
dal mondo e continuamente rinnovati e/o rinnovabili,
scambiabili o interscambiabili. Richard Brautigan insegna
che leggere il bello di sempre è davvero possibile, anche
quando il bello stesso è tremendamente brutto.
Nunzio Festa
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