TRASFORMAZIONI NELLA COMUNICAZIONE
ARTISTICA E SOCIALE A CAVALLO DEL XX SECOLO
Appunti in breve tesi di Marco Maraviglia -2 Luglio
2002-
1a PARTE
Indice:
CONTRIBUTI TECNOLOGICI DELLA FINE DEL XX SECOLO:
CTP, Acrobat, Trasmissione Dati, Fotografia Digitale
Con internet e tutte
le “attività digitalizzabili”, la comunicazione nel mondo ha subìto e
continuerà a subìre notevoli cambiamenti che continueranno a stravolgere
molti processi produttivi facilitandoli sotto il profilo economico e
spazio-temporale.
Nella
comunicazione editoriale, in quella pubblicitaria, i processi di
evoluzione tecnologica hanno portato l’abbattimento di molte delle
barriere, dei problemi che limitavano non poco queste attività.
Senza
alcune invenzioni come internet, per esempio, parte di questi appunti di
didattica non sarebbero mai esistiti perché anche da internet che ho
attinto per alcuni approfondimenti che una tradizionale ricerca tra i
pochi libri di testo in mio possesso, non sarebbe stata possibile.
Un
fotografo con una tradizionale foto-camera, dopo scattata una foto di
cronaca, doveva correre in un altro luogo (la camera oscura) per
sviluppare la pellicola, aspettare che questa si asciugasse, fare un
provino a contatto per scegliere l’immagine migliore, stamparla per poi
correre in un altro luogo (la redazione del giornale) per consegnarla
affinchè poteva poi essere pubblicata a corredo del “pezzo” del
giornalista. Il tutto, in un arco di tempo talvolta non superiore a un
paio d’ore se si trattava di un quotidiano.
Oggi, quello stesso
fotografo, disponendo di un’attrezzatura fotografica digitale, di un
computer che abbia la possibilità di connettersi alla rete telefonica o
ad un cellulare, può nel giro di pochi minuti e stando nello stesso
posto (!): scattare la foto, scaricarla su un computer portatile,
trasmetterla alla redazione di un giornale. In tutto anche per un totale
di soli 5 minuti !
Ma non
finiscono qui le frontiere del digitale…
Ci sono
alcune grandi invenzioni che hanno risolto non pochi problemi di
sinergie produttive tra gli uffici grafici e gli "e-stampatori":
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CTP
(Computer To Plate -dal computer alla lastra-)
Un sistema di realizzazione di lastre per
la stampa che bypassa il tradizionale pellicolaggio, basato su principi
fisici e non più chimici: le lastre vengono impresse direttamente con un
sistema ottico e vengono incise con un processo termico.
Procedimento questo che, inutile dirlo, oltre che a migliorare la
qualità di stampa, la definizione finale in quanto eliminato il
passaggio delle pellicole il cui spessore fa perdere una piccola parte
della resa finale, elimina un procedimento chimico (quello dello
sviluppo delle pellicole di quadricromia) nocivo per l’ambiente,
abbattendone inoltre i costi di smaltimento.
E’ il
software che permette di far leggere qualsiasi documento foto-grafico o
di solo testo, in PDF
(Portable Document File) su qualsiasi computer, su qualsiasi sistema
operativo (Windows, Apple, Linux).
In
termini pratici ciò significa poter “dialogare” con estrema faciltà tra
un ufficio grafico ed una litografia: tra mittente e destinatario non si
verificano più incompatibilità di lettura dei files, dimenticanze di
allegate cartelle dei fonts, variazioni di colore in stampa rispetto
all’originale (occorre comunque che la stamperia segnali alcuni
accorgimenti da operare prima che il grafico trasformi il file da
stampare in Acrobat).
Vi sono
ancora alcune piccole imperfezioni nell’Acrobat, come una lieve
alterazione del formato finale rispetto al progetto, alcune deformazioni
grafiche su oggetti di immagine obliqui, ecc. Ma la strada è aperta e
quando la casa che gestisce questo SW avrà risolto fino al più piccolo
di questi problemi, sarà il punto di arrivo ed il punto di partenza di
un nuovo periodo della storia della grafica.
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Trasmissione Dati
Da Guglielmo Marconi
in poi, la strada delle tele-trasmissioni ha avuto un' evoluzione
esponenziale che non finirà ancora di stupire. Nel giro degli ultimi due
anni, si è passati dall’ISDN all’ADSL e poi alla fibra ottica e alle
connessioni satellitari. Probabilmente un giorno sarà possibile anche il
“tele-trasporto” ma cerchiamo di non esaltarci troppo perché, come
dicevano i latini, fetina, lente (affrettarsi ma con lentezza).
Per il momento,
soltanto le immagini possono essere trasformate in dati elettronici
trasferibili da un capo all’altro del mondo in tempo reale.
Trasmettere da una
città all’altra un intero giornale, dalla sede ad una stamperia sita su
un' isola, oggi è ormai realtà.
NUOVI SCENARI DEL
DIGITALE: petrolio,
ecologia, nuove energie?
Il trend dei processi
fotografici è ormai digitale. Le pellicole per foto-camere iniziano a
scomparire. Il cinema sperimenta la produzione di film interamente
girati in digitale. CD ed altri supporti magnetici sostituiscono le
pellicole realizzate con procedimenti chimici nocivi per l’ambiente.
Ecco, si cerca di
trovare nel tempo soluzioni più ecologiche in certi settori, cercando di
venire incontro alle esigenze di un mondo più cosciente e più sensibile
alle problematiche ambientali.
Quando vediamo in
piazza ambientalisti e no-global che manifestano contro le
multinazionali, ci viene forse da sorridere. Ma non viene altrettanto da
sorridere (fortunatamente) ai boss dei grossi gruppi industriali
internazionali che cercano di prendere decisioni anche relativamente
alle emissioni di sostanze inquinanti. Osservati dai media di tutto il
mondo e da chi la chimica ed i suoi effetti nocivi li conosce, se
adottata senza interventi preventivi per la sicurezza della salute
collettiva, le grosse industrie potrebbero, vorrebbero, dovrebbero
attivare riconversioni, ammodernamenti che sfruttino fonti di energia
alternativa. Processi di ammodernamento che però costerebbero troppo,
ristrutturazioni che permetterebbero addirittura di evitare il
decentramento delle industrie dalle città, favorendo un più facile
raggiungimento degli operai dalle proprie abitazioni.
Ma questi
ammodernamenti drastici delle industrie del mondo intero costerebbero
troppo ai Governi: stimolare lo smantellamento o la ristrutturazione di
un’industria significherebbe grossi finanziamenti, aiuti statali; il che
si ripercuoterebbe sulle tasche dei contribuenti sotto forma di tasse e
forse una manovra del genere farebbe perdere consensi nei corpi
elettorali…
Intanto, la più grossa
fonte di energia delle industrie internazionali resta ancora il
petrolio.
Un semplice quesito fa
capire la dipendenza attuale dal petrolio da parte di molti Paesi
industrializzati:
quali governi
occidentali attuerebbero una politica ambientalistica investendo su
nuove energie alternative per le proprie industrie ed investendo sulla
ricerca per individuare alternative petrolio ?
Si tratta del vero
nodo contemporaneo. Il petrolio è ad oggi, purtroppo, la principale
fonte di energia per le industrie.
Difficile fare a meno
del petrolio, ma la ricerca potrà trovare senz’altro nuove soluzioni
sempre più “pulite” … digitali !
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IL
PROBLEMA DELLA RAPPRESENTAZIONE DELLO SPAZIO:
“camera ottica” e prospettiva.
Nel corso dei secoli,
si è sempre posto il problema della rappresentazione dello spazio
tridimensionale limitato alle uniche due dimensioni di una tela o di un
foglio di carta.
E’
soltanto nel Rinascimento che si sviluppano i trattati sulla prospettiva
grazie a Leon Battista Alberti (per l’Architettura) e al frate nonché
maestro di pittura Luca Pacioli grandissimo amico di Piero Della
Francesca con il trattato “Divina Proportione”.
Leonardo
da Vinci nel 1515 parla di camera obscura, da qualcun altro chiamata
“camera ottica”; uno strumento utile a riprodurre, sia pur manualmente,
la realtà prospettica, senza però ancora avere ben chiare le regole
della geometria moderna che hanno poi canonizzato la prospettiva.
In
effetti della “camera ottica” ne abbiamo un primo disegno
rappresentativo dell’olandese Rainer Frisius (1545) che la utilizzò per
osservare un’eclissi di sole dell’anno precedente.
NOTA:
nel 1685 il monaco Johann Zahn progetta una camera oscura con
specchio a 45° dietro la lente per rinviare l’immagine verso l’alto e
consentire un più facile ricalco sul vetro smerigliato.
£Noi
conosciamo chiaramente che la vista è delle veloci operazioni
che
siano e in un punto vede infinite forme".
(Leonardo da Vinci)
Leonardo
suggerisce, per rendere profonde le immagini, di applicare la pratica
della propria esperienza visivo-percettiva alle teorie che si andavano
sviluppando sulla prospettiva. E’ il primo infatti ad inserire nella
pittura la tecnica dello sfumato in quanto sofferma l’attenzione
su tre tipi di profondità:
-
lineare
-
del
colore
-
“di
speditione”
vale a dire che anche
una linea che si proietta verso l’infinito, tende ad assottigliarsi così
come il colore verso il fondo tende a confondersi percettivamente dando
origine allo “sfumato” di cui sopra.
Consiglia inoltre che, stabilito il rapporto tra la distanza da cui
osservare un oggetto per ritrarlo e la sua grandezza in tre a uno,
definisce la posizione della sorgente luminosa ed infine consiglia di
servirsi, allo scopo di meglio studiare la figura prescelta, di una
lastra di vetro in cui inquadrare persona e paesaggio.
Riconosce la necessità che il punto di vista sia unico ed immobile e
suggerisce pertanto di tener fermo il capo durante l’osservazione,
mediante qualche strumento, e di guardare attraverso il vetro con un
solo occhio.
Keplero,
Descartes, Desargues, Pascal: gli “amici” di Monge e Poncelet che
codificarono definitivamente le regole teoriche e pratiche della
prospettiva lineare.
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LA LUCE:
teoria ondulatoria e corpuscolare
1472:
Leonardo da Vinci scopre la natura multicolore della luce
1515:
Leonardo da Vinci spiega il funzionamento dell’occhio ricorrendo
all’esempio della camera oscura.
1704:
Isacco Newton pubblica su “Opticks” la sua teoria corpuscolare sulla
luce.
Le onde
della luce sono onde elettromagnetiche che rispondono agli stessi
principi di un sasso gettato nello stagno:
-
L’acqua non viene
spostata dalla sorgente della radiazione, ma vibra soltanto.
-
Man, mano che il
cerchio della vibrazione si allontana dal suo punto d’origine e la
sua energia si espande in un cerchio di diametro sempre crescente,
la sua forza (ampiezza) va diminuendo ma la sua velocità (frequenza)
resta costante.
-
Se mettiamo
dell’olio nell’acqua, le onde si attenuano in prossimità delle
chiazze d’olio e/o deviano lì dove è mescolato con l’acqua.
-
Se le onde
incontrano superfici spigolose come scogli, queste si frantumano,
deviando, smorzando la loro traiettoria.
Velocità della luce:
c.ca 300mila Km/sec.
La luce si propaga in
linea retta salvo i fenomeni di diffrazione, rifrazione e riflessione.
Diffrazione:
capacità della luce di
aggirare gli ostacoli. La luce che attraversa un fenditura non si
propaga solo in avanti come farebbe un corpuscolo materiale, ma tende ad
espandersi nello spazio coprendo una regione ben più grande della
fenditura attraverso la quale è passata.
Più stretta sarà la
fenditura, a parità di luce, maggiore sarà la diffrazione.
Rifrazione:
la luce che attraversa
un corpo di diversa densità dal quale proviene, subisce una deviazione.
Riflessione:
la luce che colpisce
una superficie piana si riflette con lo stesso angolo degli angoli dei
raggi incidenti e tutti questi raggi si trovano sugli stessi relativi
piani.
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segue 2a PARTE
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