Dedicato agli
aspiranti scrittori
Come
pubblicare un libro
(parte 1a)
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Come pubblicare un libro e trovare
l’editore giusto
di Marco
Maraviglia
Ho scritto un libro
La più grande soddisfazione, dopo aver
scritto un libro, è quella di vederlo pubblicato: trovarlo sugli
scaffali delle librerie, sapere che gli amici lo hanno acquistato,
letto e conservato nella propria libreria tra gli altri romanzi famosi.
Ma anche un buon libro, specie se sei alla
tua opera prima, avrà non poche difficoltà ad essere stampato,
pubblicato da un editore.
Direi che il lavoro più difficile per un
autore emergente, non è tanto scrivere un buon libro, ma far sapere di
averlo scritto.
(v. anche “come
diventare scrittore”).
Scrivere non è una professione vera e
propria, almeno non è un lavoro da dipendente statale con orari
stabiliti e stipendio assicurato.
Se hai scritto un libro, sicuramente è
stato per istinto, per raccontare (un romanzo) o spiegare qualcosa (un
prontuario, una tesi)… forse lo hai scritto per te stesso, raccogliendo
pensieri, tormenti, gioie, ricordi, ipotesi, fantasie e, soltanto alla
fine ti sei accorto che meriterebbe di essere letto da altri.
Il tuo libro merita di essere letto da un
gruppo di lettori più o meno ampio e, prima di individuare l’editore (o
la rosa di editori) più adatto a pubblicarlo, devi sapere a quale target
di lettori potrebbe interessare: bambini o ragazzi? studenti o
casalinghe? lettori romantici o “rock”?
Il contenuto del tuo libro deve insomma
rispecchiare le aspettative di lettura di un pubblico più o meno
definibile e possibilmente quanto più ampio possibile o quanto più
mirato possibile.
Scrivere un diario della propria vita
potrebbe non interessare a nessuno a meno che non sia particolarmente
intrigante o che sia un personaggio o artista affermato.
Il desiderio di pubblicarlo non deve
essere troppo avventato: si rischia di “bruciare” una prima buona
opportunità se l’editore che decide di pubblicarlo non è adatto.
Un po’ di pazienza nella ricerca di un
buon editore premierà l’attesa più lunga della ricerca di esso.
Quello che consiglio è “puntare in alto”.
Rivolgersi in prima battuta agli editori più famosi. Non bisogna
scoraggiarsi subito se una grande Casa Editrice risponde picche alla tua
proposta editoriale. Probabilmente nella sua redazione non c'era il
lettore (il talent scout) più indicato per la tua proposta editoriale. Se può consolarti, sono tanti i casi letterari
rifiutati da grossi editori che poi si sono mangiati le mani quando
hanno visto un best-seller pubblicato da un concorrente (“il
Gattopardo”, i libri di Camilleri che ha raggiunto il successo in tarda
età…).
Il contributo spese che richiede un
Editore per la pubblicazione di un libro, dovrebbe essere limitata alla
promozione: un costo da poter facilmente tagliare se l’Autore decide di
occuparsene lui personalmente o affidandola ad un ufficio-stampa e
lasciando la produzione e distribuzione del libro all’Editore.
In altri casi, non consiglio di
pubblicare a pagamento con un editore: il contributo spese
che questo ti proporrebbe “dopo aver letto” il tuo libro è, spesso, un
modo per far guadagnare lui subito qualche spicciolo e, fatti i conti in
tasca, con la stessa spesa magari potresti stampartelo da te in più
copie e venderlo su internet (v. “come
vendere libri”).
Ma attenzione! Anche degli editori che non
ti chiedono soldi, bisogna stare attenti perché magari le loro strategie
di promozione e vendita del libro, non saranno sufficientemente
aggressive per venderlo.
Prima di
vendere un libro in libreria bisogna venderlo all’editore giusto.
A Napoli c’è un proverbio: “Chi tene paura
nun se cocche cu' 'e femmene bbelle!” (chi ha paura non va a letto con
le belle donne). Valgasi per la decisione di puntare in alto per
proporre il proprio libro. Senza paura di essere snobbati. L’importante
è provarci. Ed è anche una soddisfazione ricevere da un grande editore
una lettera o e-mail del tipo “…siamo spiacenti, ma la Sua
Opera non è idonea alla pubblicazione per le nostre collane…”,
specie se il proprio libro diventerà poi un caso letterario!
Le grandi Case Editrici possono sembrare
irraggiungibili per un autore emergente, ma nei paragrafi di seguito ci
sono alcuni consigli per presentar loro la propria opera in modo da
poter almeno essere letta per le prime pagine.
Se ti pubblica Feltrinelli o Rizzoli,
non dovrai poi pensare a nulla per quanto riguarda correzione delle
bozze, traduzione, diffusione, promozione, distribuzione del libro,
recensioni, presentazioni, reading… riceverai semplicemente,
periodicamente, un assegno a casa relativo alla percentuale sui diritti
di vendita del tuo libro come da
contratto di edizione.
Indagare sull’editore
Se invece a pubblicarti non è un grande editore, dovresti
un attimo soffermarti sulla valutazione delle sue caratteristiche:
-
Pubblica collane di editoria
specializzata?
-
I suoi libri sono presenti in
libreria o vengono venduti solo sul web?
-
Sulla stampa vengono recensiti i
libri che pubblica?
-
E’ presente alle fiere del libro?
-
Vanta autori ormai famosi che hanno
pubblicato con lui?
Un editore attivo, che fa impresa
promuovendo il libro in vari canali, che non aspetta contributi statali,
locali o dall’Autore per pubblicare perché crede in ciò che pubblica, è
un imprenditore.
D’altro canto, un editore che non chiede
una lira per pubblicare ma che poi aspetta che gli bussino alla porta
per vendere, conviene scartarlo.
Ci sono editori che preferiscono vendere i
libri per corrispondenza con la stessa mentalità e dinamica di chi vende
materiale porno: stanne alla larga perché rischieresti di non vendere
nemmeno una copia del tuo libro a meno che non ti impegni personalmente
a creare una strategia di promozione e magari sganciando anche un po’ di
soldini.
Il catalogo degli Editori
“Il Catalogo degli Editori” edito
da Editrice Bibliografica è un ottimo strumento per valutare il
peso di un Editore.
Lo puoi acquistare su
www.internetbookshop.it
per
50-60,00 euro e ti consentirà di poter trovare per ogni editore:
-
Nome Editore
-
Indirizzo
-
Tel / Fax / E-mail
-
URL (indirizzo sito web)
-
Staff (amm., dir. comm., resp. libr.
… ecc.)
-
Anno di fondazione
-
Settori di produzione (arte,
turismo, storia, saggistica…)
-
Titoli in catalogo
-
Novità all’anno
-
Prefisso ISBN
-
P.IVA
-
Distributore
Analizzando i dati del catalogo potrai
renderti conto ad esempio, attraverso l’anno di fondazione e le novità
all’anno, della stabilità o meno di un editore. Potrai valutare, in base
al sito internet di questo, se è efficiente, dinamico, semplice ed
efficace nell’esporre la propria attività editoriale. Se sei un po’
pratico di HTML, analizzando la Head del suo sito potrai capire anche se
il suo catalogo si trova facilmente sul web… e così via.
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)
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