Navigando su questo sito web accetti i cookie che servono per servizi e pubblicità. Per informazioni leggi l'informativa qui

Torna alla HOME PAGE

HOME

● Chi siamo

FAQ

Editing servizi

News

Scrivi per noi

Invia la notizia

 ● CERCA


 

COME DIVENTARE SCRITTORE

Consigli per imparare a scrivere e come

proporre il proprio libro ad un editore.

di Marco Maraviglia

 

Noi italiani siamo un popolo di aspiranti scrittori e grafomani, ma siamo in relazione un popolo che legge molto poco.

Per diventare scrittore, leggere e scrivere dovrebbero essere due attività che si implementino tra loro.

Ma non basta.

Dipende tutto da ciò che si legge, dalla preparazione di base grammaticale, dalla proprietà di linguaggio che si possiede, ma anche dalle esperienze esterne alla scrittura di per sé che si vivono personalmente.

Per essere dei bravi scrittori, si presuppone innanzitutto che si abbia qualcosa da raccontare e non basta saper scrivere (e parlare). Saper raccontare dipende dalla padronanza della lingua, saperla gestire nel lessico più adeguato per interessare il pubblico di lettori che vogliamo colpire.

Le esperienze di vita, ma innanzitutto lo spirito di osservazione, sono condizioni indispensabili per poter scrivere un buon racconto. In fondo scrivere è come fotografare con le parole. Descrivere col cuore e la mente (e con la penna o col “word”) immagini in sequenza che non necessariamente devono essere avvenute nel tempo e quindi possono essere anche solo frutto dell’immaginazione.

Come per ogni attività, per saper scrivere, occorre anche allenamento. Un allenamento che può iniziare anche dai tempi dell’adolescenza, di quando si aggiorna il proprio diario al quale si raccontano le proprie confidenze. Allenamento nella scrittura. Scrivere. Scrivere. Scrivere…

E’ vero, ci sono casi in cui persone che nella vita hanno fatto tutt’altro che scrivere e che alla loro prima opera sono entrati nella classifica dei best-sellers (v. l’attore Giorgio Faletti con “io uccido”); ma sono eccezioni che per lo più sono coadiuvate da complesse operazioni pubblicitarie e di marketing e da redattori che rivedono con cura i testi, rendendoli accattivanti. E’ chiaro che essere già famosi in altra sfera professionale, aiuta non poco a lanciare un proprio libro: immaginate Valentino Rossi che si fa pubblicare un libro dal titolo “Valentino, la mia moto, il mio fisco” o Silvio Berlusconi che scrive “Silvio e Veronica”. Sarebbero sicuramente dei casi letterari. Di gossip, ma comunque dei casi. E’ vero anche, viceversa, che a volte un’illuminazione, una buona idea, come sfruttare la popolarità di un evento di interesse generale o quella di un personaggio famoso possa rendere il libro un successo: si vedano ad esempio le innumerevoli edizioni dei testi su Che Guevara o i testi sulla tragedia dell’11 Settembre.

 

Per saper scrivere un libro non serve quindi solo saper scrivere, ma:

  • Avere vissuto esperienze dirette o per transfert se si possiede grande empatia.

  • Essere allenati a scrivere: scrivi tutti i giorni al di là delle cose da fare al lavoro o della nota-spesa per la casa ?

  • Avere veramente qualcosa da raccontare.

  • Avere l’intuito che ciò che si andrà a scrivere possa colpire un pubblico interessato ad un certo argomento, una certa storia.

  • Esclusività ed originalità: hai già constatato che nessun altro ha scritto qualcosa di simile a quanto intendi argomentare ? Pensi di essere avere un’esperienza esclusiva per affrontare l’argomento da trattare ?

  • Avere immaginazione fotografica: le scene che scrivi coincidono fisicamente, emozionalmente, temporalmente con quello che immagini ?

  • Viceversa: quando leggi un libro, riesci a visualizzare nella tua mente le scene, le ambientazioni, i movimenti e i timbri delle voci dei personaggi come se vedessi un film

  • Padronanza di linguaggio: saper adeguare il lessico e lo stile del testo che scrivi a quello del pubblico di lettori che vuoi raggiungere.

  • Padronanza del “word”: sai inserire note e commenti, tabelle, indicizzare un testo ed ordinarlo in ordine alfabetico, trovare una parola o una frase nello stesso testo, conteggiare le battute e le parole ecc. ecc. col “word” ?

  • Padronanza temporale, saper gestire i tempi, il ritmo di un testo: è quella tipica di chi sa raccontare barzellette, creando un pathos iniziale, un racconto con tempi e pause adeguati e battuta finale a sorpresa. Praticamente, sei in grado di schematizzare ed incastrare poi i capitoli che andrai a scrivere riuscendo nella stesura a destare curiosità nel lettore ?

  • Testa la tua scrittura: hai mai provato a mandare lettere (e-mail) a un giornale importante che ti sono state pubblicate ? Se sì, sei a buon punto: hai destato almeno l’attenzione del redattore che cura la rubrica delle lettere. Se poi ti hanno pubblicato un breve racconto corrispondendoti un piccolo compenso, considerati già un potenziale scrittore emergente.

  • Prendere appunti: ti capita di fermarti per scrivere su un taccuino uno spunto, un’idea, qualcosa che hai visto, una frase che hai pensato o che hai sentito per strada ?

  • Essere curiosi: quando conosci una persona, la vedi come un libro da leggere avidamente facendole domande sul suo lavoro, la sua vita, cercando di scoprire le sue emozioni, i suoi pensieri ? E quando viaggi ? Sei quello tra gli amici che deve vedere tutto, nei dettagli, fotografare, filmare, scrivere il “diario di bordo” ? Bene.

  • Sentire la scrittura come un bisogno primario: vivi il leggere e lo scrivere come un tuo bisogno quotidiano da soddisfare ?

  • Vocabolario: consulti il vocabolario ? Ne conosci almeno una decina di abbreviazioni ?

  • Capire un autore straniero: quando leggi un libro di un autore straniero, ti capita mai di renderti conto che una frase poteva essere scritta in modo più chiaro ? Ecco, hai appena scoperto un’interferenza del traduttore del testo originale. Bravo.

  • Essere liberi: hai paura che quanto scrivi possa essere letto da chi non deve o temi di essere giudicato in base a certi tuoi pensieri ? Male !

 

Proporre un libro per pubblicarlo.

Purtroppo però, non basta soddisfare le condizioni di cui sopra (ed altre) per pubblicare un libro anche se ben scritto. Indispensabile, per fare una proposta editoriale a un editore, se non si conosce già la persona giusta o se non sei già famoso in altro ambito, è il fattore "c", ovvero la fortuna di essere scoperto dall'editore o dal "gruppo di lettori" per lui che sono a caccia di novità letterarie.
Un buon trampolino di lancio potrebbe essere partecipare a qualche concorso letterario, specie se gratuito. Perchè spesso sono banditi da Case Editrici a caccia di nuovi autori

Le grandi case editrici infatti, nel loro staff hanno spesso dei collaboratori che si occupano della lettura dei “manoscritti” di autori sconosciuti. Sono persone abituate a leggere decine di libri all’anno e che già sanno quali potrebbero essere quelli commercialmente validi che segnalano di volta, in volta all’editore per il quale lavorano. Ma non sono rare le sviste eclatanti di tali gruppi di lavoro come il caso letterario di “Gomorra” (Roberto Saviano) rifiutato da più case editrici prima di approdare alla Mondadori.

E’ indispensabile quindi non scoraggiarsi subito ai primi rifiuti del proprio manoscritto da parte delle case editrici. Ma è consigliabile comunque proporlo a quegli editori che si avvicinano nello stile editoriale a quanto hai scritto. E’ bene quindi che si faccia una ricerca nelle librerie tra i libri di quegli editori che pubblicano il genere di testi che intendi proporre.

 

L’incipit e la prefazione.

A volte un ottimo incipit (le prime 10 righe di un libro) o una stringata prefazione o riassunto del libro possono giocare molto sul proseguimento della lettura di questo da parte dei lettori di una casa editrice. Pertanto, intrigare già nelle prime righe è di fondamentale importanza.

 

Le agenzie letterarie.

Esistono inoltre delle agenzie letterarie che si occupano della lettura dei manoscritti al fine di indirizzarle poi nei giusti canali. Alcune si fanno pagare subito qualcosina per il solo lavoro di lettura; altre leggono gratis ma chiedono una percentuale sui diritti del prezzo di copertina in caso di pubblicazione; oppure c’è chi chiede un forfait al momento della stipula del contratto.

Non è una malvagia idea appoggiarsi ad una agenzia letteraria, specie se non si ha il tempo di contattare e consultarsi con i potenziali editori del proprio libro.

 

Pubblicare un libro a pagamento.

Talvolta gli editori propongono al giovane autore di condividere le spese di pubblicazione in cambio di un certo numero di copie che puoi vendere a chi vuoi. E’ una soluzione per taluni poco gratificante ma, se hai un gran giro di amici e conoscenti ai quali credi di poter piazzare le copie e se pensi che la spesa valga la candela… perché no.

 

I concorsi letterari.

Partecipare ad un concorso letterario è a volte un buon trampolino di lancio per un giovane scrittore.

In questo sito potrai trovare alcuni concorsi letterari (vedi “opportunità”) ricorrenti in Italia.

 

Come proteggere i diritti d’Autore prima della pubblicazione.

Il rischio che il proprio manoscritto venga derubato, che un editore in malafede possa cambiarne il titolo, riscriverlo cambiandone la forma ma non il contenuto, c’è.

Ogni forma di protezione dell’opera è quindi labile. C’è chi per evitare furti dell’opera inedita, spende qualche centinaia di euro registrandola presso un notaio; chi se la auto-spedisce con raccomandata con ricevuta di ritorno; chi la mette nel web dimostrando poi eventualmente che il testo è suo in caso di plagio, ma col rischio che chiunque potrebbe fare un copia e incolla sapendo che le probabilità di essere scoperti è minima (si dovrebbero consultare tutti i libri per scoprire furti anche di una sola parte della propria opera); chi la iscrive in un apposito registro della SIAE (a pagamento): nessuna di queste soluzioni potrà proteggerti al 100% dal furto illecito.

Bisogna quindi fidarsi dell’editore al quale mandi il tuo manoscritto. Punto.

 

Ultime regole per scrivere un libro.

La regola migliore per scrivere è quella di non avere regole affinchè possa formare un tuo stile personale.

E’ opportuno comunque esercitarsi sempre nella scrittura per acquisire esperienza.

  • Prova a scrivere una serie di slogan su te stesso, individuando quello che per te è migliore e confrontati con gli amici per vedere se scelgono lo stesso.

  • Prova a scrivere una serie di piccole notizie giornalistiche rispettando la “regola delle 5W” (Who, What, Where, When, Why: chi, cosa, dove, quando, perchè).

  • Scrivi piccoli testi pubblicitari rispettando la regola “AIDA” (attenzione, interesse, desiderio, azione).

  • Prova a riscrivere un brano di Socrate, di Shakespeare o di Pasolini, riadattandolo alla lingua contemporanea o col dialetto della tua città.

  • Scrivi a vuoto: libera la tua mente, prendi carta e penna e scrivi senza pensare. Vedrai che otterrai dei risultati sorprendentemente surreali e che, rileggendo questo tipo di testi, probabilmente troverai la tua vera vena artistica di scrittore

In bocca al lupo !

Vedi anche: come scegliere un editore per pubblicare un libro

 

 

 
 
 

 
News

ARTICOLI: tutto sull'editoria

La tua recensione 
Leggi editoria
Links editoria
Nuovi autori
Dedicato agli Editori
Concorsi letterari
Opportunità
Glossario
Downloads
Contatti
Blog (versione beta)
VIDEO NEWS!
Cerca nel sito

Newsletter

Scrivi la tua E MAIL, riceverai i nostri aggiornamenti - Privacy

  | Info | Chi siamo | Editing servizi | Web master | FAQ | Eventi | Links editoria | Confgiovani | Invia la notizia | HOME | Policy/Cookie |

Gutenberg2000 news Copyright 2003-2015 © - Tutti i diritti riservati - All rights reserved

Sito web ottimizzato per Explorer 5.0  e succ.- Risoluzione schermo consigliata 1024 x 768 pixel